DIVISIONI D’AMORE

DIVISIONI D’AMORE

DIVISIONI D’AMORE 1142 1142 alessandra

diVisioni d’Amore

studio sincronico tra voce/corpo/passioni

conduzione Antonello Cassinotti  – a cura di delleAli

il laboratorio, con esito finale, è un’indagine sulla difesa intorno al tema degli affetti negati e dell’incomunicabilità

dal 09 al 12 settembre | dalle 14.00 alle 20.00
13 settembre dimostrazione di lavoro nell’ambito di LA PRIMA VOLTA, Atti Teatrali all’Ex-macello.

Io sono con te in ogni maledetto istante che ci vuole dividere e non ci riesce. Alda Merini

 

Il lavoro parte dall’abitare quella che chiamo macchina enarmonica:
– una macchina/esercizio che permette un allenamento dei diversi aspetti dell’essere in scena di attori e performers;
– un congegno a ingranaggi sonori e di movimenti individuali e corali;
– una partitura di incastri ben definita ma che prevede un’aleatorietà che lascia ampio margini all’improvvisazione sia in ambito fisico che vocale;
– un’architettura gestuale e sonora, dove, anche il datore suoni (una sorta di ingranaggio autarchico provoca e influenza a sua volta con la musica dei Fantômas le dinamiche di scena, creando improvvisati contrappunti tesi comunque a cucire una continuità;

Appresi i suoi meccanismi, la macchina comincerà a girare con fluidità.

L’esercizio, nel suo aspetto formale, riuscirà ad acquistare la forza di una rappresentazione e arricchito dall’umanità degli attori/ingranaggi ci permetterà di indagare le complesse dinamiche dell’animo diViso.

Nello spazio un muro di metallo (3 x 3 mt) con cui i partecipanti dovranno relazionarsi, metafora di una divisione, una frattura affettiva, subita o provocata, una porta che si è chiusa … o che abbiamo chiuso …
quali siano i motivi, cosa e/o chi ci sia dietro sarà diverso per ognuno …


E richiesto in modo assoluto a tutti i partecipanti di arrivare al laboratorio con dei brani a memoria a scelta intorno al tema proposto: 10 / 20 righe di letteratura drammatica, poesie, estratti di romanzi, frammenti di film, propri scritti… suggestioni e altro che potrà essere tradotto e risolto teatralmente…

Abbigliamento comodo

Spazio: Sala Hangar

Contributo di complicità

Per ogni partecipante = 6 € ogni 2 ore
Come redistribuiamo le quote raccolte_ Compenso per l’artista 5/6 1/6 a Macao

Il contributo che rimane a Macao viene utilizzato a sostegno di altre
progettualità, per l’acquisto del pellet, di attrezzature o per la sistemazione
dello spazio, usufruibile dagli stessi artisti per sperimentazioni, residenze o altro.

Per iscrizioni scrivete a: faretempo@gmail.com


 

 

APPUNTI DI STUDIO/GENESI

Dopo aver approntato un esercizio per allievi/attori nel carcere di Bollate, con lo scopo di tenerli sempre in attenta concentrazione mi sono reso conto di quanto avesse in sé un grande potenziale formale, quasi crudele per il ritmo serrato che si è imposto in relazione alla musica usata (continuamente in movimento ed estremamente frammentaria per i continui sbalzi modali, ritmici ed evocativi), provocava negli attori chiamati ad improvvisare continue virate fisiche e vocali. L’alternarsi di momenti corali e individuali sia in termini vocali che fisici risultavano essere ingranaggi di una macchina, in termini musicali sembrava di vedere una composizione performativa, un evento in stile fluxus, un happening insomma, aleatorio ma perfettamente orchestrato con un carattere che mi ha fatto ricordare le enarmonie sonore ipotizzate dai futuristi. Spostamenti individuali e corali nello spazio che disegnano e rispettano geometrie, appuntamenti che a fronte di stimoli codificati e agiti in libera improvvisazione dal coreuta di turno danno il là ad espressività concordate sia fisiche che vocali. Luoghi nello spazio deputati al testo, all’urlo, alla danza, meccaniche che incrociano gesti fisici e verbali … il tutto sostenuto da una musica che in continuo movimento spazia dalle sonorità più bruitistiche a composizioni di carattere contemporaneo al rock a melodie disincantate e leggere.

Come accade con tutte le cose di cui piano piano si prende confidenza la frequentazione di questa macchina mi ha portato via via ad una eccitazione sempre maggiore e alla sua complicazione con l’aggiunta di altri e più sottili ingranaggi che permettono il ritmarsi sempre più articolato di quello che resta comunque un continuum (senza soluzioni di continuità tra singoli interventi e coralità) in una sorta di spazio – tempo dove le azioni / testo_evento si risolvono o a volte rimangono sospese per riprendere più in là. In fisica i punti dello spazio / tempo sono detti eventi e ciascuno di essi corrisponde ad un fenomeno che si verifica in una certa posizione spaziale e in un certo istante. Una chora insomma in cui le cose stanno posate, una sorta di ricettacolo e motrice, il nocciolo, centro, il cuore … immagini, parole, persone / personaggi covano lì e poi d’improvviso sbocciano nella distanza di un atemporale colmata da un qui ed ora teatrale che ri – trova le sue origini nella tragica crudeltà della vita, dove è impossibile astenersi dall’essere rappresentazione di se stessi e dove non è più possibile astenersi dal prendere coscienza del proprio agire di fronte a quella che altrimenti sarebbe l’ineluttabilità del destino. Un qui ed ora che teatralmente ci ri – porta al senso tragico della rappresentazione: l’imitazione di un’azione nel suo stesso svolgersi, un azione in atto: “fare/agire”.


Antonello Cassinotti

’61. È attore e performer e membro fondatore prima de “il gruppo tealtro” e poi di “delleAli”. Esplora con particolare passione il mondo dei suoni e nello specifico della voce attraverso il corpo/strumento. Lo stimolo di partenza in ogni suo lavoro e / o in collaborazione con altri è dettato, a volte da un immaginario visivo, a volte sonoro e in altre occasioni alle pratiche del movimento. Nel complesso è teso a elaborare atti performativi che possano definirsi SONORI, dove il gesto, l’oggetto, la luce e tutta la macchina scenica rispondano ad una sorta di composizione. Con queste premesse realizza installazioni o contesti visivi in cui agisce in prima persona, letture di poesia sonora, sia come interprete sia come autore e partecipa a numerosi eventi legati all’improvvisazione in iterazione con danza, pittura, musica e video. Ha al suo attivo collaborazioni con numerosi gruppi teatrali sia come attore che come performer e la partecipazione a festival e rassegne teatrali. Svolge inoltre attività di insegnamento con l’intenzione di portare alla consapevolezza dei suoi allievi lo stretto rapporto che intercorre tra voce e corpo performatvivo. Si riconosce nelle pratiche Fluxus.

 

delleAli teatro

delleAli nasce nel 1996 dall’incontro di professionisti dello spettacolo accomunati da una spiccata artigianalità e vocazione alle dinamiche interdisciplinari tese ad indagare i possibili condizionamenti che nascono fra linguaggi espressivi diversi. Nonostante l’ attenzione per gli elementi estetici, considera l’attore fulcro dell’evento teatrale e performativo intorno al quale comporre un quadro dove interagiscono testo suono luce immagine. La cifra stilistica che la contraddistingue può essere definita ‘teatro sonoro’. Oltre alla produzione di spettacoli rivolti sia ad un pubblico adulto che all’infanzia, svolge attività formativa e iniziative di promozione alla lettura. Ha e continua ad intrecciare esperienze, poetiche umane e progettuali con la biblioteca, gli spazi espositivi, gli artisti che abitano il territorio, gli asili nido, i centri anziani. Non meno importanti i percorsi creativi e progettuali con il Museo del territorio, le realtà di settore inambito sociale e le case accoglienza quali il CDD con il quale è in corso il progetto UMANEtrame. Per anni ha organizza CONTAMINAZIONI, una rassegna che vuole mettere in luce i rapporti esistenti tra le diverse forme della comunicazione (teatro, musica, danza, arti visive …) in un incontro creativo nel rispetto delle proprie specificità con particolare attenzione alla scena contemporanea. La compagnia delleAli gestisce delleAli/TĚXTURA premiata residenza teatrale interdisciplinare del vimercatese con la ferma convinzione che la cultura sia una componente fondamentale del tessuto socialee con la ferma intenzione di coltivarla attraverso il radicamento nel territorio.