Artusi: l’arte di mangiar bene

voce recitante ALESSANDRA ANZAGHI
chef à porter – cuoco a domicilio MARCELLO PASSONI

La “Scienza in cucina. L’Arte di mangiar bene”, oltre ad essere quel delizioso ricettario che tutti, almeno di nome, conoscono, svolse anche, in modo discreto, sotterraneo, impalpabile, il civilissimo compito di unire e amalgamare, in cucina prima e poi, a livello d’inconscio collettivo, l’eterogenea accozzaglia delle genti, che solo formalmente si dichiaravano italiane (Piero Camporesi nell’introduzione).
La cucina di un territorio, di una nazione è sicuramente un’espressione della sua cultura, della sua evoluzione economica, in una parola della sua storia. Gli alimenti assumono una funzione simile a quella dei dialetti, esprimono un gusto che può essere compreso e tradotto in italiano. Trasferiti in ricette, permettono di comunicare il patrimonio domestico di famiglie lontane, la ricchezza delle loro tradizioni. Lo scambio interregionale appare dunque la chiave per accedere, progressivamente, ad una conoscenza nazionale, senza sacrificare il passato, senza alienare la propria singolarità.
Alcuni decenni dopo l’ unità, nel 1891, Pellegrino Artusi, patriota della Giovine Italia, si propose lucidamente il progetto di unificare il paese negli usi gastronomici così come Manzoni aveva tentato di fare con la lingua. Il suo ricettario crebbe in modo interattivo, anche attraverso un fitto scambio di corrispondenza tra lui e le sue lettrici, configurando la sua “Scienza in cucina. L’Arte di mangiar bene” come una grande opera collettiva.

Un cuoco ai fornelli, un’attrice al leggio cucinano e leggono L’arte di mangiare bene di Pellegrino Artusi. Al termine della lettura verrà offerto un assaggio del Piatto dell’Unità d’Italia.